I numeri 27 e 28 saranno dedicati all'analisi e alla riformulazione del concetto di individualità.
Il termine “individuo” significa letteralmente “indivisibile” ed è usato tradizionalmente per indicare quell’insieme integrato di caratteristiche fisiche, psicologiche e attitudinali che contraddistinguono ciascun organismo definendone la propria soggettività e unicità rispetto a tutti gli altri esseri della stessa specie.
Una delle più inesatte e diffuse credenze degli esseri umani è quella di pensare che ogni essere vivente sia esaustivamente descrivibile in questi termini, ossia appunto come individuo: dal latino “in-” e “dividuus”, la parola indica infatti un soggetto “indivisibile”, condizione che tuttavia pertiene al solo regno animale, e non per esempio a quello vegetale. Un’eccezione a questa categorizzazione è costituita da pochissimi esseri, tra cui per esempio la planaria.11Il caso della Planaria in relazione alla concezione dell’individuo è stato trattato da Stefano Mancuso in occasione del festival “2084 – Storie dal futuro. Un piccolo festival per i tempi che corrono”.
Salvador Dalí, Lugubrious Planarian, 1979, Fundació Gala-Salvador Dalí.
Organismo animale simile a un verme, lungo pochi centimetri e dal corpo appiattito, la planaria vive nel fondo degli stagni. Conosciuta per la sua notevole capacità rigenerativa (è in grado infatti di rigenerare più della metà del suo corpo), se tagliata in due parti, dà vita a due sue repliche distinte e autonome. Per tale motivo, tecnicamente, la planaria non può essere definita come un “individuo”, ma piuttosto come una rete. Presenta infatti caratteristiche che la rendono più simile alla struttura reticolare tipica degli organismi vegetali.
Sebbene nel mondo vegetale questa attitudine reticolare si manifesti con maggiore evidenza, anche gli individui animali, includendo pertanto anche gli esseri umani, possono essere considerati come reti. L’organizzazione strutturale e funzionale del vivente non può infatti essere definita come del tutto autonoma, ma è condizionata e a sua volta condiziona il contesto in cui è immersa, in un rapporto circolare bidirezionale. Questa interdipendenza con l’ambiente determina un continuo scambio generativo che consente un adattamento progressivo e funzionale degli elementi che compongono appunto la rete.
In occasione dei prossimi due numeri, KABUL magazine intende approfondire la concezione dell’individualità attraverso la proposta di una visione che contempli l’individuo umano come espressione di precise caratteristiche fisiche e psicologiche in relazione di costante codipendenza con l’ambiente, con gli altri esseri della sua stessa specie e non solo, rifiutando così una rigida concezione dell’individuo come unità solida e indivisibile e cominciando piuttosto a pensare all’individuo, prendendo spunto dal regno vegetale e animale e dal caso specifico della planaria, come a una rete.
"Information is power. But like all power, there are those who want to keep it for themselves. But sharing isn’t immoral – it’s a moral imperative” (Aaron Swartz)
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