Juliana Curi, fotogramma dal film da Uýra: The Rising Forest, 2022.
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Il Numogramma Decimale

H.P. Lovercraft, Arthur Conan Doyle, millenarismo cibernetico, accelerazionismo, Deleuze & Guattari, stregoneria e tradizioni occultiste. Come sono riusciti i membri della Cybernetic Culture Research Unit a unire questi elementi nella formulazione di un «Labirinto decimale», simile alla qabbaláh, volto alla decodificazione di eventi del passato e accadimenti culturali che si auto-realizzano grazie a un fenomeno di “intensificazione temporale”?

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Hypernature. Tecnoetica e tecnoutopie dal presente

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Dinosauri riportati in vita, nanorobot in grado di ripristinare interi ecosistemi, esseri umani geneticamente potenziati. Ma anche intelligenze artificiali ispirate alle piante, sofisticati sistemi di tracciamento dati e tecnologie transessuali. Questi sono solo alcuni dei numerosi esempi dell’inarrestabile avanzata tecnologica che ha trasformato radicalmente le nostre società e il...

Thomas Bayrle: lectio magistralis (#artissimalive)
Magazine, MOBILITY - Part I - Settembre 2018
Tempo di lettura: 1 min

Thomas Bayrle: lectio magistralis (#artissimalive)

Thomas Bayrle a proposito di "Flying Home", l’opera pensata per l’aeroporto di Torino.

Thomas Bayrle – Lectio Magistralis – Artissima2016.

 

La redazione di KABUL magazine ha deciso di rendere disponibili, all’interno del sito, le registrazioni audio di alcuni dei talk di Artissima2016.

Il secondo incontro scelto è la lectio magistralis di Thomas Bayrle, che ha da poco inaugurato il progetto Flying Home all’interno dell’area ritiro bagagli dell’aeroporto di Torino, visibile fino al 28 maggio 2017.

«I’m an old man»: l’incontro con Bayrle si apre con questa frase, sulle note di Flying Home, omonimo brano jazz nella versione di Lionel Hampton del 1957. Dopo una breve presentazione di Rocco Moliterni de «La Stampa», l’artista comincia a parlare presentando la sua opera come il risultato di una serie di riflessioni, maturate in trent’anni di carriera, sui linguaggi della società di massa. Con un’estetica che si potrebbe definire «proto-digitale», le immagini di Bayrle nascono infatti dalla ripetizione e giustapposizione di piccole figure identiche tra loro, restituendo tuttavia nella visione complessiva un’immagine unica. Si tratta di un processo di decostruzione e ricomposizione di singoli elementi, in cui le azioni di disegnare, ritagliare e stampare si configurano come gesti puri, quasi meccanici.

«Non c’è niente di più stupido delle macchine, degli aeroplani o degli iphone, ma ne sono sempre stato affascinato»: alle riflessioni di Bayrle seguono alcuni aneddoti di Sarah Cosulich, curatrice del progetto, su come l’artista abbia sin dall’inizio impostato il suo intervento all’interno di un’area che è insieme di passaggio e di impaziente attesa.

Flying Home, spiega l’artista, è da intendere sia letteralmente, ovvero come un modo di «volare, far ritorno a casa», sia spiritualmente, come un percorso individuale di osservazione e scoperta.

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