Juliana Curi, fotogramma dal film da Uýra: The Rising Forest, 2022.
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Cybernetic Culture Research Unit

Il Numogramma Decimale

H.P. Lovercraft, Arthur Conan Doyle, millenarismo cibernetico, accelerazionismo, Deleuze & Guattari, stregoneria e tradizioni occultiste. Come sono riusciti i membri della Cybernetic Culture Research Unit a unire questi elementi nella formulazione di un «Labirinto decimale», simile alla qabbaláh, volto alla decodificazione di eventi del passato e accadimenti culturali che si auto-realizzano grazie a un fenomeno di “intensificazione temporale”?

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Hypernature. Tecnoetica e tecnoutopie dal presente

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Dinosauri riportati in vita, nanorobot in grado di ripristinare interi ecosistemi, esseri umani geneticamente potenziati. Ma anche intelligenze artificiali ispirate alle piante, sofisticati sistemi di tracciamento dati e tecnologie transessuali. Questi sono solo alcuni dei numerosi esempi dell’inarrestabile avanzata tecnologica che ha trasformato radicalmente le nostre società e il...

Who Was The Last To Have Seen The Horizon?
Magazine, MITO - Part I - Aprile 2019
Tempo di lettura: 1 min
Driant Zeneli

Who Was The Last To Have Seen The Horizon?

La cover di MITO Part I, no. 13 di KABUL magazine.

Driant Zeneli, Who Was The Last To Have Seen The Horizon?, 2018, video Full HD Courtesy, nctm x l’arte, Milan; Hestia, Belgrade.

 

In questo cortometraggio l’artista albanese mostra cinque personaggi, quattro ragazzi e un cane, che finiscono con il perdersi nell’orizzonte, fluttuando in un ambiente alieno, oscuro e silenzioso. Aggrappandosi l’uno all’altro riescono infine a trovare un sentiero e a riguadagnare quella linea che apparentemente divide il cielo e la terra. Perdere l’orizzonte può essere disorientante e spaventoso, ma è anche un’opportunità per rimettersi in gioco e trovare nuove strade.

Zeneli utilizza le immagini in movimento per avverare sogni che da sempre fanno parte dell’immaginario collettivo. Imprese utopiche che sfidano ogni legge della fisica sono realizzate da persone comuni o dallo stesso Zeneli rivelando un aspetto performativo fondamentale per la veridicità del film.

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"Information is power. But like all power, there are those who want to keep it for themselves. But sharing isn’t immoral – it’s a moral imperative” (Aaron Swartz)

di Driant Zeneli
  • Driant Zeneli è un artista albanese. Nel 2019 e nel 2011 ha rappresentato il padiglione albanese alla Biennale Arte di Venezia. Al centro della ricerca di Zeneli è la ridefinizione dell'idea di fallimento, utopia e sogno come elementi che aprono alternative possibili. Ha esposto in numerosi musei e centri d’arte internazionali.