Rappresentazione dell’attrattore di Lorentz.
Il pensiero dicotomico ha elaborato come stabili categorie binarie generali (quali bene/male, giusto/sbagliato, bello/brutto, natura/cultura, normale/anormale) o riferite all’umanità (bianco/non bianco, maschile/femminile, etero/omosessuale, abile/disabile ecc.), che si basano sul presupposto di una netta distinzione tra alternative polarizzate che non possono coesistere in forma simultanea.
Questi elementi si presentano tra loro come separati, autonomi e irrimediabilmente inconciliabili, protagonisti di una visione dialettica della realtà che non tiene conto della molteplicità dei fattori. Ed è su questa narrazione di opposti, di elementi contrastanti, polarizzati e antitetici che si fondano numerosi dibattiti che attraversano la nostra contemporaneità, dalla politica alla società civile, così come sui mass media e i social network.
È possibile abbracciare impavidamente il caos senza esserne sopraffatti? Perché il pensiero dicotomico è così diffuso e quali sono i suoi effetti sulla società? Infine, in che modo creatività e pensiero divergente possono offrire un’alternativa all’irrigidimento delle categorie e alla conseguente formazione dei pregiudizi?
In occasione dei suoi prossimi due numeri (marzo-luglio 2022), KABUL magazine si propone di accogliere il caos, superare la contrapposizione, celebrare la mediazione e declassare le categorie del pensiero a meri strumenti suscettibili di cambiamenti, reinterpretazioni e risignificazioni.
Rappresentazione dell’attrattore di Lorentz.
Gli ambiti di ricerca che affronteremo
- Il pensiero dicotomico come bias cognitivo
Il pensiero dicotomico nasce da e allo stesso tempo alimenta pregiudizi e stereotipi, limitando il nostro senso critico e condizionando le nostre decisioni. Nella sua forma estrema può portare a una rigidità mentale che mina la salute mentale. Come diventarne coscienti? Come limitarlo? Come aprirsi all’ambiguità, alla complessità e alla variabilità?
- Il pensiero dicotomico nel linguaggio
In che modo il pensiero dicotomico influenza il linguaggio (e viceversa)? Scardinare le categorie binarie può aiutarci a lavorare su un linguaggio più inclusivo e aperto alle diversità?
Il pensiero dicotomico influisce sulla creatività e sulla nostra capacità di elaborare alternative? Quale posizione assumono le arti contemporanee? In che modo questo influisce sulla produzione, sul ruolo delle istituzioni artistiche, sul rapporto tra gli attori dell’arte, sulla possibilità di immaginare il futuro?
- Sostanze psicoattive e pensiero divergente
In che modo alcune sostanze psichedeliche agiscono sulla nostra elaborazione della realtà? Possono influenzare il pensiero divergente e l’apertura al caos della realtà? Sono in grado di aiutarci a trattare alcuni disturbi mentali?
- Algoritmi, discriminazioni e la tendenza a semplificare e categorizzare i dati
Gli algoritmi utilizzati in informatica ci permettono di svolgere velocemente operazioni di categorizzazione e analisi dei dati (per dirne alcune). I limiti degli algoritmi sono riferibili alla loro programmazione e, di conseguenza, al loro programmatore. Quali possibili conseguenze ha il pensiero dicotomico nei processi di categorizzazione di tali dati? Quali altri bias umani condizionano gli algoritmi? Per esempio, possono i pregiudizi condizionare alcune inesattezze e approssimazioni nella tecnica di riconoscimento facciale?
Deadline: invia un abstract con la proposta dell’articolo entro giovedì 10 marzo 2022.
Come partecipare
KABUL magazine ospita tre tipologie di contributi online:
- articoli saggistici e divulgativi coerenti con gli argomenti affrontati nel mensile della rivista e inviati in risposta alle call for papers (15.000-40.000 caratteri, spazi inclusi);
- traduzioni di articoli saggistici considerati significativi ai fini dell’approfondimento di specifici temi d’interesse contemporaneo (15.000-40.000 caratteri, spazi inclusi);
- interviste di approfondimento a studiosə, artistə, ricercatorə che si sono distintə per l’originalità della propria ricerca (10.000-20.000 caratteri, spazi inclusi).
Le proposte, inclusi articoli che non affrontano tematiche strettamente inerenti al mensile della rivista, possono essere inviate all’indirizzo kabulmag@kabulmagazine.com.
Per applicare alla call for papers pubblicate, ti invitiamo a seguire il seguente iter:
- invia entro il 10 marzo un abstract in cui siano chiaramente esplicitati la tesi e i contenuti che saranno sviluppati a supporto, compresa una bibliografia essenziale e una breve bio dell’autore (max 2.000 caratteri);
- attendi lo scadere della deadline per ricevere una prima valutazione da parte della redazione;
- in caso di esito positivo, procedi con la stesura dell’articolo utilizzando il modello allegato in formato word e rispettando i tempi di consegna concordati con la redazione;
- dopo l’invio dell’articolo e delle immagini di accompagnamento, la redazione avvierà la fase di editing e revisione dei contenuti, indicandoti le tempistiche per la pubblicazione online.
KABUL magazine è una rivista peer reviewed che si ispira ai principi dell’open access, non è sostenuta da inserzioni pubblicitarie ed è interamente autofinanziata dalla redazione che provvede alla sua gestione e al suo mantenimento.
Tutti i contributi sono condivisi per gentile concessione deə autorə che possiedono tutti i diritti di riutilizzo e di ripubblicazione del proprio lavoro. KABUL magazine fa parte di KABUL, associazione culturale senza scopo di lucro nata dal desiderio dei suoi fondatori di creare uno spazio di libera condivisione di contenuti e di promozione e divulgazione culturale, tentando di portare alcuni dibattiti al di fuori delle mura accademiche.
Rappresentazione dell’attrattore di Lorentz.