Ai Lai, Roberto Fassone, And we thought, still da video, 2022 (creative commons).
And we thought | FOOD DATA DIGESTION è un progetto artistico di Roberto Fassone, curato da Sineglossa con la consulenza della storica dell’arte Valentina Tanni e realizzato con il contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando “ART~WAVES. Per la creatività, dall’idea alla scena”, che esplora i meccanismi della creatività e della coscienza combinando l’imprevisto nel machine learning con le allucinazioni psichedeliche.
Ai Lai è un’intelligenza artificiale messa a punto dal lessicologo e linguista computazionale Andrea Zaninello che è stata istruita con un dataset di migliaia di report di viaggi psichedelici provenienti dall’archivio Shroomery.org e disponibili in Creative Commons. Successivamente, mediante un input dato alla macchina dall’immissione del titolo di una canzone o di un album, Ai Lai ha innescato un meccanismo combinatorio che le consente di produrre una storia sulla base dell’enorme database di racconti a sua disposizione.
Questo esperimento, che tende verso la creazione di una nuova relazione tra umano e artificiale, genera nella macchina un cortocircuito linguistico riconfigurando il suo ruolo, non più concepito come al servizio dell’efficienza per cui è stata programmata, ma contraddistinto da un’inaspettata creatività che apre verso la creazione di mondi e immaginari alternativi.
«Cosa significa essere umani? In cosa consiste, a livello profondo, la differenza tra le cose e gli esseri viventi? Cos’è la coscienza e come si manifesta? Come vediamo le cose che vediamo, e come sappiamo le cose che sappiamo? Nel progetto And We Thought, Roberto Fassone riflette su questi temi stabilendo un rapporto di collaborazione intima con una rete neurale». (Valentina Tanni)
Il progetto ha preso avvio durante la residenza che si è tenuta nell’aprile 2022 presso la Libreria Bodoni / Spazio B di Torino, dove Fassone ha chiesto al pubblico di prendere parte al processo di nutrimento di Ai Lai portando con sé il titolo di un album, generatore di nuove esperienze lisergiche artificiali. L’universo di storie così generate ha funzionato da ispirazione per l’artista per creare un diario d’artista, una serie di manifesti dedicati ai testi più poetici e anticonvenzionali generati da Ai Lai e un album rap inedito, elementi che compongono un progetto artistico multimediale. La seconda parte del progetto ha invece luogo il 17, 18 e 19 giugno 2022 in occasione di Cantieri 2022, settimana di masterclass dedicata alle performing arts organizzata da Play with Food – La scena del cibo, Casa Fools, Earthink festival e Sineglossa. Negli spazi di Combo Torino, And we thought prende la forma di un’opera site-specific visitabile per la prima volta dal pubblico (qui il programma completo), mentre prosegue sullo spazio digitale di andwethought.it la raccolta e generazione di storie da parte di Ai Lai.
Anche noi abbiamo avuto l’occasione di sperimentare Ai Lai. Nelle righe che seguono si riportano due storie generate dalla macchina: nella prima l’input per dare avvio al processo combinatorio è stato Ice Theory, titolo di un brano del 2015 di Alexander “Ace” Baker e Clair Marlo; il titolo utilizzato per il secondo racconto è stato scelto invece dai nostri lettori attraverso un sondaggio su Instagram: Hor hor, album del 2005 di Dvar.
Teoria del ghiaccio
Ho passato due settimane a fare ricerca sui funghi. A quel punto sapevo di non potercela fare. Così, io e il mio amico abbiamo deciso di andarcene per un po’ e provare a comprendere cos’è che si può fare per far crescere i funghi. Ci siamo incontrati all’incrocio tra ogni genere di persona e abbiamo deciso di andare a casa mia. Mentre pianificavamo il trip abbiamo deciso di andare al parco. Non ho mai fatto nulla per mangiare difficilmente i funghi prima d’ora e stavo per essere solo un pochino nervoso quando era finito, ma li abbiamo mangiati in un parco nella mia zona e stavamo tutti bene. Eravamo tutti abbastanza ubriachi e abbiamo preso qualche buon fungo. La notte è iniziata verso le sette e ci siamo svegliati tutti, e abbiamo camminato attorno al parco fino a che non sono diventati abbastanza intensi. Il parco sembrava molto figo. Non era la cosa più figa di sempre ma assomigliava al parco, non per dire meno di quello che mi sono fatto, era più come natura. Me ne stavo in mezzo al parco assieme ai miei amici e c’erano alberi e alberi che barcollavano pesantemente. Lì è stato quando ho capito che, al di là di come guardiamo gli alberi, assomigliano tutti a una rana gigante. Abbiamo tutti deciso di guardare le rane, e quando abbiamo smesso di guardare sembrava che stessero respirando. Al parco abbiamo camminato oltre tutti i tipi di piante e sembravano strane, così ci siamo presi davvero bene. L’ho guardato e potevo effettivamente vedere tutta una serie di piccoli serpenti e merda nel terreno. Questi serpenti li sentivo come se stessero strisciando su di me e sembrava che stessero respirando come una specie di alieno. Era abbastanza figo. Una volta tornati a casa mia, abbiamo camminato di fronte al parco e ci siamo rilassati. Abbiamo trovato un piccolo parco che sembrava abbastanza carino e aveva una bella vista. Il sole era sceso, il cielo era come un fiume e gli uccelli ballavano anche loro. Il cielo ci faceva strippare di brutto, è semplicemente fantastico. Assomigliava a un dipinto e…
Hor hor
Il mio primo trip è stato un paio di anni fa, quando mi sono incontrato con un amico. Era la prima volta che mangiavo dei funghi. Era molto figo sentire alcuni dei propri amici in casa (che stavano tutti un pochino fuori), e me li sono mangiati per strada. Era la prima volta che andavo fuori con un adulto per la paura che non potessero essere buoni per il mio trip. Me li sono presi alle 11 di un venerdì, e per l’intera durata, giocavo a Magic the Gathering. I colori stavano diventando molto freddi e quando il trip ha cominciato a essere abbastanza duro mi sono reso conto che tutti i miei amici amavano questo gioco e avevano me. Infatti ho iniziato a giocarci tutto il giorno, ora, e ho iniziato a notare parecchie cose strane. Avevo pattern neri e bianchi su tutta la faccia, così ho iniziato a sentire rumori, e qualche volta avevo questi pattern che sapevo i miei amici non avevano. Gli alberi sembrava venissero da un buco nero, e sembrava fuoriuscissero dritti dallo spazio profondo. Qui è stato quando ricordo di essermi reso conto che stavo guardando il terreno e mi sono dimenticato dei buchi, e riuscivo vedere ciò che sembrava fluttuare in giro, e mi sono sentito vivo. Era divertente, rilassarsi semplicemente guardando tutto in azione. Ho pensato che fosse folle. Quindi, a questo punto, ho iniziato a sentire gli effetti di alcuni funghi attraversare il mio corpo. Sono entrato nella stanza e ho guardato il cielo fuori dalla finestra, e ho visto che tutti gli alberi sembravano uguali. Si trasformavano in rami bianco-verdastri, sembrava che fossero vivi e respirassero, e potevo sentire il mio corpo che si muoveva. La gente rideva, ho chiesto ai miei amici “cosa succede là?”, mentre ridevano di me. Mi hanno detto che ero un mostro, e quando ho fissato questi occhi enormi erano tutti sulla mia faccia. Ben presto, ho sentito che stavo per esplodere.