QT – Hey QT – 2014.
L’invito a partecipare a DAMA (Torino, 2-5 novembre 2016) ci ha posti di fronte alla necessità di sviluppare un dispositivo che approfondisse un preciso argomento, quello dell’Accelerazionismo e dei suoi sviluppi teorici ed estetici, al di là del testo scritto. Per questo motivo, insieme a una raccolta di testi reperiti online e confluiti in una fanzina realizzata ad hoc [che potete scaricare gratuitamente cliccando sull’icona di download a destra], sabato 5 novembre è stato proiettato, presso Palazzo Saluzzo di Paesana, un collage di video d’artista, immagini, documentari e videoclip in grado forse, se non certamente di esaurire la notevole portata dell’argomento, quantomeno di documentare parte delle maggiori riflessioni scaturite negli ultimi anni del dibattito contemporaneo.
Metahaven – Black Transparency – 2013.
Teorizzato nel 2013 da Nick Srnicek e Alex Williams, l’Accelerazionismo è stato immediatamente accolto dal sentire comune non solo per le idee esposte nel suo Manifesto, ma soprattutto per la riconsiderazione del futuro, messo da parte negli ultimi anni da una spinta di diffusa Retromania. Criticando l’atteggiamento intellettuale di passiva analisi critica dell’accademismo odierno, tale pensiero ha spinto all’esigenza di ripensare, con una prospettiva rivolta al nuovo, alla possibilità di cambiare ciò che Adam Curtis ha chiamato hyper normalization. Ancor prima di parlare di tecnologia, l’Accelerazionismo apre gli occhi sull’attività che scandisce e definisce la nostra quotidianità: il lavoro. Inventare il futuro significa riconsiderare i valori del capitalismo, in primo luogo quelli legati al lavoro, per una nuova etica del no work.
Allo stesso tempo l’input generato da Srnicek e Williams ha avviato un dibattito sull’automazione che, superando la classica catena di montaggio della società moderna, apre a una riflessione sugli algoritmi e la funzione di tali strutture matematiche nella comunicazione e informazione della nostra società. È diventato dunque fondamentale parlare del legame che l’uomo intrattiene con tali sistemi, per il contributo che quest’ultimo può dare al loro evolversi. Un esempio sono i metodi di ricerca e mappatura ideati da Google e altri colossi del web, capaci di convertire spontanee condivisioni di sapere in strumenti per generare nuovi algoritmi regolatori.
Ciò che si evince è un dibattito complesso che necessita di non fermarsi alle prime battute del manifesto, ma di addentrarsi nella maglia creatasi fra tecnologia, sistemi matematici e collegamenti neuronali. Allo stesso tempo, diventa altrettanto importante cominciare a pensare al futuro attraverso categorie nuove che superino i dogmi contemporanei del lavoro e della definizione delle nostre identità.
[KABUL magazine #ACCELERATE video pt. 1; PASSWORD: kabulmagazine]
[KABUL magazine #ACCELERATE video pt. 2; PASSWORD: kabulmagazine]
Jon Rafman – Still Life – 2013.