Centrale Fies, SUPERCONTINENT², poster, 2018.
«The “othering” of people is a human trait displayed by powerful societies for time immemorial. Separating ourselves from those we deem inferior on the grounds of religious belief, colour, ethnicity, caste, gender and language has always been an operating tool in the hands of society and government. But today, this is happening far more insidiously, at times beyond the public eye. Even the most democratic and secular of nations have been unable to break free of this human craving to establish the primacy of the “superior” over the chosen “inferior”. Ordinary citizens are morally coerced or forced to take sides and, in the process, strengthen those who survive by maintaining the status quo».
(T. Krishna, The Wall in Bethlehem That Segregates and Subjugates Palestinians, «The Wire», marzo 2017)
La redazione di KABUL magazine apre il suo 11° numero intitolato «PEOPLE» con un primo articolo nato dalla collaborazione con il progetto LIVE WORKS_Performance Act Award Vol. 6, presso Centrale Fies, nell’ambito del festival SUPERCONTINENT². Nel corso dei prossimi mesi la redazione cercherà infatti di inquadrare e definire il concetto di “comunità” così come lo intendiamo oggi, attraverso un’analisi storica, sociale e politica volta a comprendere come questo termine (e valore) sia mutato nel corso del tempo in relazione ai concetti di evoluzione e progresso. Se da un lato, infatti, con la diffusione della cultura digitale, abbiamo assistito all’emergere di nuove forme di comunità non più fondate sull’appartenenza culturale o geografica, ma rese tali solo grazie alla diffusione della globalizzazione e alle nuove forme di comunicazione social, dall’altro, parallelamente, abbiamo visto la nascita di inedite politiche di emarginazione e dei cosiddetti «nuovi razzismi».
Quanto i nuovi strumenti tecnologici hanno modificato il vivere in comunità e la percezione dell’altro? Quali sono le radici storiche e culturali alla base dei meccanismi di aggregazione ed esclusione sociale? Qual è oggi il senso di “fare comunità”? Come arte, politica e informazione hanno agito, e agiscono ancora, nei processi di formazione e consolidamento di nuove comunità?
Carte du Tendre (pays imaginaire inspiré par Clélie, Histoire romaine de Madeleine de Scudéry),17e siècle, Paris, Bibliothèque nationale de France
In questo processo di indagine, la redazione ha riscontrato affinità tra i propri intenti e quelli di SUPERCONTINENT, che per il secondo anno dedica la propria programmazione ai temi dell’immigrazione, della mobilità e delle differenti paure e desideri che un diverso mutamento di ambiente può far scaturire nel viaggiatore, sia che si tratti di un turista, di un rifugiato o di un immigrato. La seconda edizione di SUPERCONTINENT prende infatti avvio dalla topografia immaginifica della Carte du pays de Tendre, con un immaginario che attinge dalla necessità di riconfigurare lo spazio geopolitico moderno attraverso la messa in crisi del concetto di confine e a favore della visione più fluida e caleidoscopica di un presente globalizzato e dominato da flussi transnazionali. Tale visione converge nel concetto di “borderscape”, con il quale si fa riferimento a uno spazio costantemente attraversato e alimentato «da una pluralità di corpi, discorsi, pratiche e relazioni che rivelano continue definizioni e ricomposizioni delle divisioni tra dentro e fuori, cittadino e straniero, ospitante e ospite, attraverso confini statuali, regionali, razziali e simbolici multipli», sino, talvolta, a dissolverli.
Abbiamo pertanto stabilito di avviare questa collaborazione per ampliare i punti di vista e le letture interpretative relative ai concetti di identità, esclusione, evoluzione, queer e memoria politica, grazie anche al contributo di artisti-ricercatori che esplorano questi temi attraverso differenti pratiche performative, rendendone più efficace la divulgazione. Per queste ragioni introduciamo il prossimo numero di KABUL magazine e la sesta edizione di LIVE WORKS condividendo con i nostri lettori e il potenziale pubblico di Centrale Fies una bibliografia di riferimento che può essere utilizzata sia come strumento orientativo e di approfondimento sulle ricerche teoriche dei 12 performer selezionati, sia come spunto per i prossimi contributi che saranno pubblicati in occasione di «PEOPLE». La selezione, riportata in ordine cronologico e di pubblicazione, è stata fatta per ognuna delle giornate in cui si terrà LIVE WORKS_Performance Act Award Vol. 6.
Live Works vol. 6 – Ph. credits Roberta Segata per Centrale Fies.
Artisti selezionati:
Cinthia De Levie – Rehabilitation
Judith Raum – Rock and Clay Improvisation
Reza Mirabi – PURPOSE NEXT
Christian Botale Molebo – KOK – LT – VIL (solo + Invocation + Incantation + Exorcisme)
Phumulani Ntuli – Notes from an Algorithmic memory EPISODE 2
Anne-Lise Le Gac / Arthur Chambry – FORCE «G»
Ely Daou – I … Cognitive Maps – Chapter 1
Maria Hassabi – STAGING: solo – LIVE WORKS GUEST PERFORMER
Nyakallo Maleke – Not Every Flower Blooms Under Harsh Light
Beto Shwafaty – No fear of the raw (or), how to reverse one’s own gaze. Performed notes on the phantoms of wealth
Lina Lapelyté – Candy Shop – the Circus – LIVE WORKS GUEST PERFORMER
Ursula Mayer – COCCYX
Rodrigo Batista – The Furious Rodrigo Batista
Il programma di Live Works vol. 6 è scaricabile qui.
20 luglio
Intellectuals and power: A conversation between Michel Foucault and Gilles Deleuze, 1972.
E. Florescano, The Creation of the Museo Nacional de Antropología of Mexico and its scientific, educational, and political purposes, in E. H. Boone, Collecting the Pre-Columbian Past, Washington, D.C., Dumbarton Oaks, 1993, pp. 81-103.
A. Bammer, Displacements: cultural identities in question, Bloomington, Indiana University Press, 1994.
J. Buchan, Miss Bell’s lines in the sand, «The Guardian», 12 marzo 2003.
C. Bishop, Antagonism and Relational Aesthetics, «October», 110, 2004, pp. 51-79.
F. Jameson, The Politics of Utopia, «New Left Review», 25, January-February 2004.
M. E. Smith, Aztec Materials in Museum Collections: Some Frustrations of a Field Archaeologist, «The Nahua Newsletter», 38, November 2004.
I. Ndaywel è nziem, Aux origines de l’éveil politique au Congo belge: Une lecture du manifeste Conscience africaine (1956) cinquante ans après, «Présence Africaine», 2006/1, n. 173.
I. Emmelhainz, Geopolitics and Contemporary Art, Part I: From Representation’s Ruin to Salvaging the Real, «e-flux» Journal #69, gennaio 2016.
P. Yale, Gertrude of Arabia: the great adventurer may finally get her museum, 9 agosto, 2016.
Letters From Baghdad, regia di S. Krayenbuehl e Z. Oelbaum, 2017.
E. Muhanna, What Gertrude Bell’s Letters Remind Us About the Founding of Iraq, «The New Yorker», giugno 2017.
Lady Travellers, Gertrude Bell 1868-1926, «RAI STORIA».
Queen of the desert, regia di Werner Herzog (trailer).
21 luglio
T. Ingold, Lines. A brief history, Routedged, 2007.
K. Diab, Congo’s colonial ghost, «The Guardian», aprile 2010.
H. Sune, The historiography and the memory of the Lebanese civil war, «SciencesPo», ottobre 2011.
M. Rothberg, Rememebering Back: Cultural Memory, Colonial Legacies, and Postcolonial Studies, The Oxford Handbook of Postcolonial Studies, 2013.
S. W., A post-colonial tragedy, «The Economist», agosto 2013.
F. Walsh, M. Causey, Performance, Identity, and the Neo-Political Subject, Routledge, 2013, pp. 24-32.
R. Gohsn, Territories of Oil: The Trans-Arabian Pipeline, risorsa online, 2014.
T. Ingold, The life of lines, Routledge, 2015.
T. Ingold, Up Across and Along, pdf.
Abup talks – Tim Ingold – “The life of lines”, YouTube, 2015.
A. Berardini, How to Toil in Obscurity, «Momus a return to art criticism», febbraio 2018.
T. Ingold, Tim Ingold: Gli ostacoli dell’oggettività e la ricerca della verità, «KABUL magazine», marzo 2018.
T. Ingold, L’oggettività contro la verità. Cerca, e cerca di nuovo. Curiosità e cura, «KABUL magazine», aprile 2018.
22 luglio
G. Rocha, The Aesthetics of Hunger, Columbia University, New York, 1971.
L. Ospina, C. Mayolo, Qué es la Porno-miseria? Presentamos el ensayo-manifiesto que Luis Ospina y Carlos Mayolo redactaron en los años setenta.
J. K. Larsen, Sexism and Misogyny in American Hip-Hop Culture, tesi presentata al Department of Literature, Area Studies and European Languages, The University of Oslo in Partial Fulfilment of the Requirements, 2006.
T. C. M. Tyree, Gender and Sexuality Representations in Hip Hop, «Teaching Media Quarterly», vo. 1, n. 3, 2013.
M. Santopadre, Brasile, scontri a San Paolo tra polizia e lavoratori in sciopero, «Contropiano», giugno 2014.
R. Braidotti, Quattro tesi sul femminismo postumano, (trad.) Four theses on posthuman feminism, nel volume edito da Richard Grusin, Anthropocene Feminism, University of Minnesota Press, 2016.
S. Cowie, Dom Phillips, Brazil faces calls for return to military dictatorship amid truckers’ strike, «The Guardian», maggio 2018.
A. de Navasques, Un cortometraggio per superare l’idea di genere, «i-d», marzo 2018.
C. Ermini, Ursula Mayer tra i cyborg, «il Manifesto», marzo 2018.
P. LaFountain, Deleuze, Feminism, and the New European Union: An Interview with Rosi Braidotti, «TRANSIT», 4, 2018.