La scultura raffigurante il giornalista Indro Montanelli imbrattata di vernice rosa in occasione del corteo dell’8 marzo 2019 a Milano.
In occasione della recente ondata di populismi e dell’emergere di una forma inedita di nazionalismo “transnazionale” largamente diffuso all’interno dello scenario politico globale, riteniamo oggi quanto mai necessario riflettere sulle ragioni e i meccanismi fondanti di tali fenomeni che inevitabilmente si ripercuotono sulla sfera sociale e culturale anche sotto forma di azioni reazionarie e veri e propri atti di terrorismo.
Il mito è il tema che abbiamo deciso di affrontare in occasione dei prossimi due numeri che pubblicheremo tra aprile e maggio e tra giugno e luglio 2019.
Se da un lato il termine rimanda a un immaginario classico che attraversa la storia della letteratura, della religione e, più in generale, dell’umanità, dall’altro il termine si lega altresì ai modelli narratologici impiegati in ciascuna epoca dalla politica e dalle società come strumento di autorappresentazione.
Immagine rappresentativa del movimento pseudoscientifico dei “Terracavisti”, recentemente analizzati su Wired.it.
L’essenza della storia, delle religioni, delle culture e del linguaggio non si può intendere pertanto se non si coglie prima la natura specifica della coscienza mitica. Il mito è infatti la base comune costitutiva di ogni cultura. La sua storia non è soltanto quella delle origini, di un passato perduto, ma è soprattutto la storia del presente, e si tratta di una storia condivisa.
Per tali ragioni, la struttura narratologica e le valenze semantiche riconducibili alla sfera del mito possono essere utilizzate, da un lato, allo scopo di innalzare barriere politiche (estremismi), religiose (fanatismi) o culturali (razzismi), mentre dall’altro possono invece configurarsi come il substrato comune della coscienza umana, divenendo in questo modo un potenziale strumento di unione dei popoli. In quest’ottica, l’indagine condotta sul mito diviene pertanto non solo lo strumento per analizzare e comprendere le radici storiche delle attuali forme di narrazione (ideologica, religiosa, politica e culturale), ma anche e soprattutto il punto di avvio per l’elaborazione di nuovi modelli narrativi e immaginari alternativi a quelli sinora vigenti.
L’attuale ministro dell’interno Matteo Salvini sfila, come di consuetudine, con la divisa dei pompieri. A gennaio 2019 l’Unione Sindacale di Base dei Vigili del Fuoco ha presentato denuncia formale nei confronti del ministro per aver utilizzato, in più occasioni e impropriamente, la suddetta divisa.
La prima immagine di un buco nero scoperta e divulgata al mondo dall’Event Horizon Telescope (EHT) il 10 aprile 2019.
Il gadget raffigurante un feto di plestica distribuito in occasione del Congresso delle famiglie svolto a Verona dal 29 al 31 maggio 2019.