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Cybernetic Culture Research Unit

Il Numogramma Decimale

H.P. Lovercraft, Arthur Conan Doyle, millenarismo cibernetico, accelerazionismo, Deleuze & Guattari, stregoneria e tradizioni occultiste. Come sono riusciti i membri della Cybernetic Culture Research Unit a unire questi elementi nella formulazione di un «Labirinto decimale», simile alla qabbaláh, volto alla decodificazione di eventi del passato e accadimenti culturali che si auto-realizzano grazie a un fenomeno di “intensificazione temporale”?

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SLUMP II
Magazine, AUTOCOSCIENZA - Parte I - Gennaio 2024
Tempo di lettura: 1 min
Antony Gormley

SLUMP II

La cover di AUTOCOSCIENZA - Parte I, no. 29 di KABUL magazine.

Antony Gormley, SLUMP II, 2019.

 

Nella serie di sculture intitolata “Slump”, parte di una ricerca più ampia incentrata sulla rappresentazione del corpo umano e sulla relazione tra spazio e individuo, Antony Gormley rappresenta figure umane rannicchiate negli angoli o accasciate impotenti al pavimento, come a seguito di un collasso.

A proposito delle sue opere Thalia Allington-Wood scrive che «l’offuscamento dei confini tra spazio e sé e l’idea che la soggettività richieda l’autocoscienza della propria distinzione fisica sono un buon punto di partenza per considerare la scultura di Gormley. Attraverso la sua pratica, si è a lungo preoccupato di situare il corpo nello spazio, oltre a esplorare l’idea della dissoluzione corporea».

Le sue sculture riflettono pertanto sulla condizione umana, esplorando temi come la vulnerabilità, l’ansia e la stanchezza. Noto per opere che coinvolgono la rappresentazione del corpo umano in varie forme e posture, Gormley tenta qui di connettere l’esperienza corporea con il mondo circostante e le sue dinamiche spaziali.

SLUMP II 

2019
Ghisa
75,9 x 39 x 123,5 cm
2019
Cast iron
75,9 x 39 x 123,5 cm
29.88 x 15.25 x 48.62 in

Exhibition: Body Space Time
Year and place: 2022 / Galleria Continua, San Gimignano

Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA
Photo by: Stephen White & Co.

Copyright Line: © the Artist

 

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"Information is power. But like all power, there are those who want to keep it for themselves. But sharing isn’t immoral – it’s a moral imperative” (Aaron Swartz)

di Antony Gormley
  • Antony Gormley (1950, Londra) è un artista britannico noto per la sua ricerca sulla relazione tra il corpo umano e lo spazio. Dopo aver frequentato il Trinity College di Cambridge nel 1968 e aver studiato alla Central School of Art, al Goldsmiths College e alla Slade School of Art, dove si è laureato nel 1979, inaugura la sua carriera nel 1981 con una mostra personale alla Whitechapel Gallery. Insignito del Turner Prize nel 1994, oggi l’artista vive e lavora a Londra. Le sue opere sono incluse in diverse collezioni internazionali, come quelle della Tate Gallery (Regno Unito), della Malmö Konsthall (Svezia) e del Nasher Sculpture Center (Texas).