La call for papers di KABUL magazine dedicata al concetto di individuo in codipendenza con l’ambiente.
La call for papers di KABUL magazine dedicata al concetto di individuo in codipendenza con l’ambiente.
Il termine “individuo” significa letteralmente “indivisibile” ed è usato tradizionalmente per indicare quell’insieme integrato di caratteristiche fisiche, psicologiche e attitudinali che contraddistinguono ciascun organismo definendone la propria soggettività e unicità rispetto a tutti gli altri esseri della stessa specie.
Una delle più inesatte e diffuse credenze degli esseri umani è quella di pensare che ogni essere vivente sia esaustivamente descrivibile in questi termini, ossia appunto come individuo: dal latino “in-” e “dividuus”, la parola indica infatti un soggetto “indivisibile”, condizione che tuttavia pertiene al solo regno animale, e non per esempio a quello vegetale. Un’eccezione a questa categorizzazione è costituita da pochissimi esseri, tra cui per esempio la planaria.
Organismo animale simile a un verme, lungo pochi centimetri e dal corpo appiattito, la planaria vive nel fondo degli stagni. Conosciuta per la sua notevole capacità rigenerativa (è in grado infatti di rigenerare più della metà del suo corpo), se tagliata in due parti, dà vita a due sue repliche distinte e autonome. Per tale motivo, tecnicamente, la planaria non può essere definita come un “individuo”, ma piuttosto come una rete. Presenta infatti caratteristiche che la rendono più simile alla struttura reticolare tipica degli organismi vegetali.
Sebbene nel mondo vegetale questa attitudine reticolare si manifesti con maggiore evidenza, anche gli individui animali, includendo pertanto anche gli esseri umani, possono essere considerati come reti. L’organizzazione strutturale e funzionale del vivente non può infatti essere definita come del tutto autonoma, ma è condizionata e a sua volta condiziona il contesto in cui è immersa, in un rapporto bidirezionale circolare. Questa interdipendenza con l’ambiente determina un continuo scambio generativo che consente un adattamento progressivo e funzionale degli elementi che compongono appunto la rete.
In occasione dei prossimi due numeri, KABUL magazine intende approfondire la concezione dell’individualità attraverso la proposta di una visione che contempli l’individuo umano come espressione di precise caratteristiche fisiche e psicologiche in relazione di costante codipendenza con l’ambiente, con gli altri esseri della sua stessa specie e non solo, rifiutando così una rigida concezione dell’individuo come unità solida e indivisibile e cominciando piuttosto a pensare all’individuo, prendendo spunto dal regno vegetale e animale e dal caso specifico della planaria, come a una rete.
Gli ambiti di ricerca che affronteremo
Costruzione dell’identità e dell’individualità
Per osservare la costruzione identitaria degli individui è necessario considerare la loro incarnazione e il rapporto con il contesto. Pensare i singoli come scissi dalla realtà fisica, impoverisce, se non falsa, il discorso. Come si struttura l’identità? Si può parlare di norma e di devianza nella strutturazione dell’individualità?
Intelligenze non umane: altri modi di intendere l’individualità
È possibile ripensare l’individualità nel XXI secolo? Esistono, all’interno dei regni animale e vegetale, modalità alternative alla nostra di intendere l’individuo? In che modo queste ricerche possono influire sul nostro modo di interagire con l’altro?
Sottoculture e comunità: la lotta per l’identità attraverso la collettività
La comunità può diventare strumento di resistenza e di tutela delle individualità. Esistono esempi funzionali di questo fenomeno? In che modo la collettività può rivelarsi utile anche nel riconoscimento e nella tutela delle individualità marginalizzate? Quali forme di alleanze intersezionali è possibile immaginare?
Individualità digitali
La dimensione integrata tra fisico e virtuale (onlife) della nostra contemporaneità ci chiede oggi di ripensare alcune categorie come “cittadinanza”, “individualità” e “identità”. Con l’espressione “capitalismo delle piattaforme” si intende in ambito economico e sociopolitico una forma organizzata di estrazione del valore fondata sull’acquisizione di dati e contenuti prodotti dagli utenti delle piattaforme digitali. In questo sistema economico, l’identità è l’insieme delle abitudini e delle scelte compiute online dall’individuo, e il processo di profilazione degli utenti è volto a un’analisi predittiva dei loro comportamenti a vantaggio esclusivo delle aziende. Quali sono i rischi e i pericoli di un simile sistema? In che modo la pervasività del digitale influisce nella trasformazione dei concetti di “individualità” e “identità”? Come gestire il tema della privacy nella questione?
Gli individui nella realtà sociale
Studiare l’individuo inserito nella sua realtà sociale comporta interrogativi relativi al funzionamento della collettività. Come interagiscono tra loro gli attori sociali di un dato contesto? Esiste la coscienza di gruppo? Come si collega l’intenzione individuale a quella collettiva? In che modo, all’interno della società, si prendono le decisioni che riguardano l’intera collettività?
L’arte nell’epoca dell’individualismo
La promozione dell’individualismo e della cultura del merito sono tratti peculiari delle società neoliberiste dell’Occidente contemporaneo. In esse, l’individuo è socialmente concepito per trarre il massimo vantaggio dalle proprie capacità e opportunità, generando un conflitto tra libertà individuale (bisogno di emergere) e libertà collettiva (pericolo di sopraffazione). L’arte e il suo sistema non sono esenti da queste dinamiche, ma alcuni esempi di buone pratiche (dal passato e dal presente) oggi possono dare spunto per ripensare l’individualità scongiurando il personalismo.
La relazione come gesto quotidiano di cura
La relazione identifica noi e gli altri, collocandoci nel tempo e nello spazio e conferendo un senso agli eventi, alle esperienze e alla vita. In che modo si trasformerebbe la nostra socialità se cominciassimo a concepire la relazione interpersonale con il prossimo come relazione di cura (per l’altro e per il contesto)? È possibile oggi attuare pratiche di decentramento per ripensare l’individualità? Quali esperienze dal passato e dal presente possiamo recuperare per la costruzione di comunità di caring efficaci e inclusive per tutte le soggettività?
Deadline
Invia un abstract con la proposta dell’articolo entro domenica 15 gennaio 2023.
Come partecipare
KABUL magazine ospita tre tipologie di contributi online:
articoli saggistici e divulgativi coerenti con gli argomenti affrontati nel mensile della rivista e inviati in risposta alle call for papers (15.000-40.000 caratteri, spazi inclusi);
traduzioni di articoli saggistici considerati significativi ai fini dell’approfondimento di specifici temi d’interesse contemporaneo(15.000-40.000 caratteri, spazi inclusi);
interviste di approfondimento a studiosə, artistə, ricercatorə che si sono distintə per l’originalità della propria ricerca (10.000-20.000 caratteri, spazi inclusi).
Le proposte possono essere inviate all’indirizzo kabulmag@kabulmagazine.com. Saranno valutati anche eventuali articoli che non affrontano tematiche strettamente inerenti al mensile della rivista. La redazione selezionerà 10 proposte che soddisfino i criteri di originalità, approfondimento e aderenza alla linea editoriale.
Per applicare alla call for papers pubblicate, ti invitiamo a seguire il seguente iter:
invia entro il 15 gennaio un abstract in cui siano chiaramente esplicitati la tesi e i contenuti che saranno sviluppati a supporto, compresa una bibliografia essenziale e una breve bio dell’autore (max 2.000 caratteri);
attendi lo scadere della deadline per ricevere una prima valutazione da parte della redazione;
in caso di esito positivo, procedi con la stesura dell’articolo utilizzando il modello allegatoin formato word (vedi footer) e rispettando i tempi di consegna concordati con la redazione;
dopo l’invio dell’articolo e delle immagini di accompagnamento, la redazione avvierà la fase di editing e revisione dei contenuti, indicandoti le tempistiche per la pubblicazione online.
KABUL magazine è una rivista peer reviewed che si ispira ai principi dell’open access, non è sostenuta da inserzioni pubblicitarie ed è interamente autofinanziata dalla redazione che provvede alla sua gestione e al suo mantenimento.
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